Musica e Racconti Yiddish del Ghetto
Giovanna Bragadin, contralto,
Ulisse Trabacchin, pianoforte
Emiliano De Lello, voce recitante (italiano),
Roberta Reeder, voce recitante (inglese)
Per il “Giorno della Memoria 2017” l’Associazione Culturale Musica Venezia presenterà “E’ difficile essere ebreo” all’Ateneo Veneto, giovedì 26 gennaio 2017 alle ore 18.00. Attraverso storie e cantanti in yiddish e ebraico, questo concerto illustra la vita quotidiana e la vita rituale nei ghetto, il shtetl, dell'Europa Centrale e Orientale –- i momenti della gioia e i momenti della sofferenza, la Shoah, ma anche le canzoni per la speranza per il futuro. Le canzoni sono eseguite da Giovanna Bragadin, contralto e Ulissa Trabacchin, pianoforte. Ci sono canzoni d’amore, come “Tum balalaika,” e le ninnanane “Shlaf shoin main Yankele” di Mordechai Gebirtag, il compositore ebreo famoso, che fu ucciso dai Nazisti durante l’evacuazione del ghetto di Cracovia Due canzoni illuminano due aspetti del rabbino nel ghetto -- in una il rabbino insegna i ragazzi l’alfabeto ebraico, nell’altra il rabbino canta e danza. Ci sono due canzoni nella lingua ebraica dei riti religiosi: “Shalom Aleichem” per il Shabbat e “Avinu malkeinu” per Rosh Hashanah (il capodanno ebraico in settembre). Ci sono anche i racconti di Shalom Aleichem (il pseudonimo di Sholom Rabinowitz), il più famoso scrittore in yiddish, ma anche i racconti in yiddish di altri autori. Questi sono recitati da Emiliano Del Lella (in italiano) e Roberta Reeder (in inglese). A conclusione, le canzoni di Shoah che non sono solo di sentimento e di disperazione. Ci sono le canzoni come “Theresienstadt” di Ilse Weber, che è morta nel camera di gas di Auschwitz. Ma la canzone “No, no, no” esprime la speranza per il futuro: nonostante la terribile sofferenza attraverso i secoli, a la fina il popolo ebraico sarà salvato, “nostro popolo non essere mai sconfitto, no, no, no.”