Venezia, città d’acqua, si appresta a ospitare 'Plessi in Venice', un grande progetto, interamente
dedicato a questo elemento naturale, interpretato da Fabrizio Plessi (Reggio Emilia, 1940), uno tra
i maestri italiani più riconosciuti e apprezzati a livello internazionale.
Proprio l’acqua è l'elemento che, fin dal
1968, guida molte delle sue creazioni, siano esse installazioni, film, videotape e performance.
Come ha avuto modo di ricordare lo stesso Plessi, “l’acqua è sempre stata il motivo dominante
della mia vita e del mio itinerario artistico e culturale”.
'Plessi in Venice' si compone di due momenti distinti, entrambi a cura di Marco Tonelli.
Il primo è l’esposizione 'Plessi. Liquid Life. Il flusso della memoria. 1000 progetti ', in programma dal 6 maggio al 22 novembre 2015 alla Galleria Giorgio Franchetti alla Ca’ d’Oro, palazzo di grande suggestione e ricco di storia, che
si affaccia sul Canal Grande di Venezia.
Alla Ca’ d’Oro Plessi ha pensato a una videoinstallazione in cui schermi, inseriti all’interno di tavoli,
rimanderanno le immagini di un “flusso elettronico” di acqua, a rappresentare idealmente il flusso
dei pensieri e dell’intera sua vita creativa.
Le opere saranno in grado di innescare visioni pittoriche di grande suggestione. “Penso che il video
- afferma l’artista - formi con l’acqua un binomio perfetto: l’acqua è un elemento cangiante, antico,
ancestrale primordiale, il video è un elemento della contemporaneità: entrambi sono fluidi,
instabili. Entrambi emanano un bagliore azzurro”. Lo stesso bagliore che Plessi ha potuto
incontrare nelle invenzioni di Tintoretto e di Tiziano, e che ebbe modo di studiare e di apprezzare
proprio vivendo in una città d’acqua come Venezia. Tavoli come scultura ma anche contenitori di
mille disegni che rappresentano il nucleo ideativo e progettuale dei suoi lavori.
“Se la luce, pura elettricità - afferma il curatore, Marco Tonelli - è la materia primordiale che
anima la tecnologia, il disegno è in Plessi memoria, vissuto personale e immaginazione che dà
forza ad un altro tipo di energia, quella interiore dell’artista stesso, capace di captare le vibrazioni
di una modernità che un grande sociologo del nostro tempo come Zygmunt Bauman ha definito
liquida”.
L’altro evento proporrà nelle stesse date alla Tesa 94 all’Arsenale, un’unica grande installazione, dal titolo Plessi. Liquid light.