In equilibrio tra coreografia e drammaturgia, tra vita e morte, Sul confine illumina con brevi raggi di luce il destino di due soldati persi in un metaforico deserto. Lo scandalo dell’uranio impoverito apre uno scenario essenziale in cui azione verbale e racconto visivo collaborano a restituire dignità a vittime dimenticate e fin troppo silenti, eroi loro malgrado in anni in cui le guerre vengono pudicamente definite operazioni di peace keeeping.