Tre Oci. Tre mostre

Tre Oci Tre Mostre, format di successo giunto alla terza edizione, la stagione espositiva 2015 sarà dedicata alla fotografia. Un percorso di ricerca articolato su più livelli, che trasforma i Tre Oci in una vera e propria Kunsthaus, proponendo anche quest'anno un percorso visivo di confronto tra i linguaggi contemporanei e la grande tradizione della fotografia veneziana. Tre proposte espositive differenti fra loro che cercano di interpretare l'essenza della fotografia di oggi in una logica che si muove verso il superamento dei generi e la trasversalità. Una fotografia capace di interpretare l'idea del cambiamento senza appartenere a scuole di pensiero precostituito.

Al pianterreno della Casa, 'Sguardi privati. Fotografie di Francesco Maria Colombo'. Sessanta ritratti, tra bianco e nero e colore. Le fotografie di Francesco Maria Colombo appaiono come l'esito di un percorso di conoscenza che esplora l'universo culturale, della scienza e della ricerca attraverso l'arte del ritratto. I soggetti sono trattati nella cornice unitaria di un mondo così attraente da destare interesse in ogni suo punto, volto o ambiente. Sono attori, filosofi, musicisti, scrittori e scienziati, tutti colti nel proprio contesto, liberi di scegliere gli ambienti e gli attributi della propria raffigurazione. Per loro la scena si ripete ogni volta con un input diverso, seppur sempre dettato dall'intenzione dell'autore di comprendere fino in fondo il soggetto prescelto. Allora anche i personaggi più schivi e reticenti all'obiettivo della macchina fotografica si abbandonano a quest'ultima, e si esprimono nelle pose più autentiche. In quegli attimi tanto rari quanto fugaci, la strada attraverso la quale il fotografo può realizzare il suo sogno inizia pian piano a delinearsi. Da quel momento in poi sarà più facile, per lui, raggiungere quell'ideale della rappresentazione che conserva in fondo allo sguardo e al cuore.

Nei saloni del piano nobile, la mostra 'Le gallerie veneziane e la fotografia'. Nell'ambito della rassegna, la Casa dei Tre Oci ha scelto di ospitare 6 gallerie veneziane che da sempre operano nel campo della fotografia. Approfondire la conoscenza, lo studio e la valorizzazione della cultura fotografica in un territorio, come quello di Venezia, molto legato per ragioni storiche alla fotografia, è tra gli obiettivi principali della Casa dei Tre Oci. L'interazione con il territorio ha trovato uno sbocco naturale nel confronto con le gallerie veneziane dedicate al settore. Il risultato è uno specchio variegato, da cui si originano molteplici spunti di riflessione. Bugno Art Gallery sceglie di presentare Luca Campigotto e Paolo Ventura, il primo veneziano, il secondo milanese operante a New York, due punti di vista diversi accomunati da una sensibilità particolare verso il tema della guerra. A loro si aggiunge Andrea Morucchio, visual artist veneziano. Ikona Gallery, fondata da Živa Kraus nel 1979, prima galleria veneziana a occuparsi di fotografia, propone accanto a maestri come Helmut Newton o William Klein, alcuni fotografi emergenti, tra cui il giovane veneziano Davide Weber. Giorgio Mastinu Fine Art si confronta con la sfida di fare fotografia 'senza fotografi' presentando una serie di fotografie anonime raccolte in giro per il mondo dalla fine dell'800 fino agli anni '70. Gabriele Basilico, artista italiano recentemente scomparso tra i più significativi e riconosciuti a livello internazionale, è la scelta portata avanti dalla Galleria Michela Rizzo. La Salizada Galleria affianca a Luisa Menazzi Moretti, con una fotografia di frammenti e dettagli dalla consistenza quasi pittorica, uno dei più importanti fotografi italiani, Elio Ciol. Galleria Upp, presenta Michal Martychowiec, artista polacco che riflette sulla memoria individuale, e Rachele Maistrello, giovane artista veneta che porta spesso la fotografia verso la performance.

Al secondo piano, tre mostre curate dallo storico circolo fotografico veneziano La Gondola. Quel che resta del giorno, riprendendo il titolo di un fortunato film di James Ivory, è il tema che ha visto riflettere quest'anno 31 soci del Circolo. La chiave di lettura è 'quel che resta' come memoria personale formata non già dagli avvenimenti salienti di una vita ma dai piccoli dettagli, una sorta di evocazione intima, profonda, di cui rendere partecipe lo spettatore. Una stanza è dedicata ai vincitori della lettura portfolio che si è tenuta nel gennaio 2014 ai Tre Oci, Momenti decisivi. Tre gli autori selezionati, che presenteranno i lavori premiati. Andrea Bianco, con il lavoro Faces, Elisa Gambino, con Figli del Vento, Monia Perissinotto con Havana. Ad arricchire l'offerta espositiva, La Gondola ha scelto di presentare quest'anno L'Italia positiva di Stefano Robino. Fotografie 1951-1969, il reporter reso celebre dai progetti fotografici dedicati all'ambiente di lavoro, la FIAT Grandi Motori. Nelle parole del Presidente del Circolo Fotografico La Gondola, Manfredo Manfroi, 'conclusa da tempo la parabola produttiva, una consapevole rilettura critica è oggi in grado di rivalutare l'opera di Robino e assegnargli lo spazio che merita nella storia della fotografia italiana; un peso non indifferente, una traccia sicura ed originale che forse ci riserva ancora delle sorprese'.

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