Sono 43 le iniziative in programma tra Venezia e la Terraferma per il Giorno della Memoria 2017, a partire da oggi - con la tavola rotonda in diretta streaming alle ore 17:30 su Radio Vanessa - fino a giovedì 9 febbraio. La presentazione del calendario è avvenuta questa mattina con una conferenza stampa svoltasi a Ca' Farsetti, alla presenza, tra gli altri, della presidente del Consiglio comunale, Ermelinda Damiano, dell'assessore al Turismo, Decentramento e Rapporti con le Municipalità, Paola Mar, e del coordinatore del Tavolo delle Associazioni per il Giorno della Memoria 2017, Paolo Navarro Dina.
“Voglio ringraziare la Comunità Ebraica – ha esordito la presidente Damiano, dopo aver portato i saluti del sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, e della presidente della Commissione Cultura, Giorgia Pea - e le tante associazioni e istituzioni che in questi anni hanno contribuito a donare alla nostra Città un patrimonio di approfondimenti e riflessioni dal valore inestimabile e utile a far crescere il senso civico di tutti noi. Stiamo vivendo un momento storico difficile, in cui è importante combattere i pregiudizi, partendo da quello che è accaduto e facendo sì che non si ripeta. Le istituzioni politiche hanno il compito di svegliare le coscienze e di trasmettere il più possibile, soprattutto alle nuove generazioni, un messaggio di memoria”.
“Quello che ormai non è più solo il Giorno, ma il “mese” della Memoria – ha proseguito poi l'assessore Mar – è dedicato quest'anno non solo alla Shoah, ma anche ai genocidi dei Rom e degli Armeni, offrendoci un'occasione di riflessione davvero importante. L'analisi si estende poi anche al campo della geografia, coniugandola con l'imperialismo e il colonialismo e con la diffusione del razzismo a Venezia e in Europa, proponendo una visione a tutto campo di una qualità, a mio avviso, perfino dirompente. Il nostro compito, sia come rappresentanti delle Istituzioni, che come singoli cittadini, è di riuscire a fare in modo che la memoria di tutto questo non si annebbi. La storia, infatti, si ripete, ma non diventa mai maestra di vita, purtroppo. Sentiamo quindi in modo forte la responsabilità di far sì che le giovani generazioni sappiano cos'è accaduto, che ne abbiano coscienza, per cercare proprio di evitare che quanto successo non capiti ancora”.
Tra i tanti appuntamenti in programma, che prevedono anche attività didattiche, grazie agli Itinerari educativi del Comune di Venezia, sono stati ricordati in particolare la mostra fotografica “Al termine del binario: Auschwitz” - organizzata dalla Municipalità di Venezia Murano Burano nella Sala San Leonardo e presentata dal vicepresidente del Consiglio comunale, Giovanni Pelizzato - e la presentazione del libro “Rom questi sconosciuti”, prevista il 27 gennaio a Ca' Foscari, con il quale l'associazione Rom Kalderash auspica che si superi la ziganofobia ancora fortemente presente nella società contemporanea.
Gli eventi principali si terranno invece domenica 22 gennaio, con la “Cerimonia cittadina del Giorno della Memoria” - che avverrà a partire dalle ore 11 a Teatro Goldoni, alla presenza del sindaco, Luigi Brugnaro, e del presidente della Comunità ebraica di Venezia, Paolo Gnignati - e la conversazione “La memoria condivisa, voci dal mondo ebraico e armeno” prevista alle 16.30 al Conservatorio Benedetto Marcello. “Ci rende particolarmente orgogliosi aver coinvolto la Comunità armena veneziana e italiana – ha detto in proposito Navarro Dina, ringraziando il presidente dell'Unione degli Armeni d'Italia, Minas Lourian – perché molti studiosi considerano quello armeno come il prototipo del genocidio ed è dunque importante indagarlo, confrontando diversi punti di vista”.
Un particolare significato assume infine quest'anno la deposizione di 24 nuove pietre d'inciampo in tre diversi Sestieri (San Polo, San Marco e Cannaregio), in programma venerdì 20 gennaio: per la prima volta, infatti, una pietra sarà dedicata ad un internato militare, mentre due pietre saranno deposte per due sopravvissute, proponendo così percorsi di memoria nuovi, che non tutte le città hanno accettato di intraprendere. In Ghetto, poi, verrà idealmente ricomposta la famiglia di Ugo Beniamino Levi, dato che alle pietre sua e della moglie saranno aggiunte quelle dei sei figli.
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