Bambini e guerra

A settant’anni dalla fi ne della Seconda Guerra Mondiale rEsistenze, IVESER e ANPI, in collaborazione con il Circuito Cinema del Comune di Venezia, propongono una rifl essione su come il cinema ha raccontato l’esperienza dell’infanzia tra guerra e dopoguerra, un dramma che si ripete sotto i nostri occhi, spesso disattenti. La Seconda Guerra Mondiale – come tutte le guerre contemporanee – è guerra totale, coinvolge i civili, compresi bambini e ragazzi, come vittime o come resistenti. Non meno drammatico è il dopoguerra dei sopravvissuti, orfani, abbandonati, profughi che devono aff rontare un diffi cile ritorno alla vita, a partire dalla ricostruzione di sé per coloro che hanno cancellato la loro lingua e il loro nome, perso i propri cari, la propria identità; ricostruzione che si confi gura come un adattamento ad un mondo nuovo, sconosciuto, dove le domande non hanno risposte, dove la pace è non meno drammatica della guerra e si convive con il “mormorio dei fantasmi”, come lo psicoanalista francese Boris Cyrulnik chiama il lutto, il senso della perdita, il trauma provocato dall’impatto diretto con la violenza. Che cos’è la Liberazione per i bambini tedeschi se non c’è più una casa, non c’è una patria e ancora si fugge sospinti dalle paure e dagli spettri? Christa Wolf riesce, decenni dopo, a elaborare la memoria di quell’intrico inesprimibile di sentimenti: “Il mondo era fatto di vincitori e vinti. Gli uni potevano dar libero corso ai loro sentimenti. Gli altri – noi – d’ora in poi dovevamo tenerceli chiusi dentro” (Cambiamento di prospettiva, 1970). Sovente il cinema ha scelto il punto di vista dei bambini per raccontare la guerra, dal neorealismo italiano (Paisà di Rossellini), ai Taviani (La notte di San Lorenzo), fi no al recente fi lm di Diritti L’uomo che verrà, tutti legati alla Seconda Guerra Mondiale. Abbiamo scelto per questa mini-rassegna tre capolavori pluripremiati, che rappresentano diverse fi lmografi e autoriali e aff rontano svariate problematiche: dal bambino combattente, eroe e nello stesso tempo vittima, protagonista del fi lm di Andrej Tarkovskij L’infanzia di Ivan (1962), al ragazzo ebreo braccato e deportato di Arrivederci ragazzi di Luis Malle (1987) e infi ne a quello tedesco che vaga nella Berlino distrutta, ma ancora abitata dai fantasmi del passato, in Germania anno zero di Roberto Rossellini (1947).

rassegne cinematografiche, 30/11/2015 - 30/11/2015
event's information
Videoteca Pasinetti - La Casa del Cinema
Palazzo Mocenigo San Stae 1990 - 30135 Venezia
rassegne cinematografiche, 27/11/2015 - 27/11/2015
event's information
Videoteca Pasinetti - La Casa del Cinema
Palazzo Mocenigo San Stae 1990 - 30135 Venezia
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