A Venezia la giornata di “Chiese Aperte” riapre le porte della chiesa di San Fantin grazie all'impegno dell'Archeoclub Venezia e dell’Ufficio Beni Culturali e Turismo del Patriarcato di Venezia. E' una chiesa di grande importanza storica e artistica, chiusa al culto da oltre un decennio per problemi statici. Per renderla agibile da tempo sono in corso importanti restauri strutturali, soprattutto nel presbiterio e nella sacrestia: tutt'ora il presbiterio è ancora cantiere e non accessibile. I lavori, attualmente in corso, più volte rinviati per mancanza di fondi, dovrebbero consentire la riapertura al pubblico nel prossimo mese di ottobre.

Di antica fondazione, la chiesa di San Fantin fu ricostruita nel Rinascimento (anni 1507-1564) su progetto dello “Scarpagnino” e completata da Jacopo Sansovino nella parte del presbiterio e dell’abside. L’esterno, rivestito di pietra d’Istria è di aspetto assai semplice. L’interno, a tre navate, precedute da un vestibolo, conserva opere tra gli altri di Tullio Lombardo, J. Palma il Giovane, Leonardo Corona, Andrea Brustolon. Il culto di San Fantino, di origine siciliana, giunse probabilmente fino alla Serenissima a seguito degli scambi commerciali con le saline calabresi. San Fantin, festeggiato il 24 luglio, fu protettore dell’arte degli “Scaleteri” (Pasticceri). Nella chiesa era custodito lo stendardo (Vessillo della Scuola degli Scaleteri), oggi conservato a S. Maria del Giglio.