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Nel Nome della Madre

L’artista, d’origine calabrese (Gioia Tauro, 1943) ma dal 1963 residente a Milano, dove alterna l’attività didattica (attualmente ricopre la prima cattedra di pittura dell’Accademia di Belle Arti di Brera, dopo essere stato, negli anni, docente di pittura all’Accademia di Belle Arti di Venezia, di Catania, di Macerata, di Reggio Calabria e di Carrara) ad un’intensa attività artistica che lo vede protagonista, già dalla fine degli anni ‘60, del panorama artistico italiano ed internazionale, torna ad esporre in laguna con Segnoperenne, a distanza di anni dall’ultima personale curata da una galleria d’arte veneziana. Tra le innumerevoli tematiche affrontate dal maestro nel corso della lunga e fortunata carriera e tra gli innumerevoli soggetti protagonisti del suo mondo non esclusivamente pittorico, uno ricorre con maggiore frequenza: una figura di donna dai tratti antichi e severi, all’apparenza minimo comune denominatore, in più epoche artistiche, di un pensiero tradizionalista, rispondente al bisogno evidente e concreto di valori solidi, il quale, pur adattandosi alla naturale evoluzione del segno, è rimasto sempre ben riconoscibile. A questa figura femminile – simile a una Grande Madre – è dedicata questa breve ed eterogenea selezione di opere, nell’allestimento curato da Segnoperenne, che copre una periodo di circa trent’anni della vita dell’artista. Xante Battaglia, personaggio fortemente poliedrico, anticonformista, di complessa fruizione, linguisticamente ermetico, ricerca e instaura fin dalle prime produzioni pittoriche un diretto contatto con la Storia, declinata secondo le direttive impartite dalla politica, dal costume, dall' economia e mantenendo viva nel tempo una relazione elettiva con l'establishment culturale del proprio tempo e della propria epoca nel quale è abile ad individuare e a svelare demagogiche falsità, credi e culti di superficie, per strutturare azioni comunicative, a volte scomode ma sempre illuminanti, condotte nello spazio simbolico compreso tra le grandi illusioni e le grandi disillusioni che il progresso sociale ha generato. Sublimato il fascino di una matrice pop di ispirazione nordamericana che funge da punto zero della personale ed inesausta ricerca dell'artista e dalla quale saprà velocemente smarcarsi per dare origine ad un personalissimo gesto sincretico, Xante Battaglia si rivela attento osservatore dei fatti di costume nei confronti dei quali esprime sentimenti duali ed antitetici – commistione di rispetto e di scherno - che diventano, nell'iterazione di interventi artistici quotidiani, pungenti e dissacratorie riletture del presente, autorevoli ritratti dal sapore talvolta cronicistico, talvolta didattico, di una cultura post-moderna massocratica illusa e anestetizzata dall'insensatezza e dalla vuotezza di contenuti. L'artista è probabilmente oggi il maggior interprete e continuatore di una tradizione artistica fortemente italica capace di fondere gli assolutismi dogmatici del linguaggio tradizionale classico con il dinamismo destabilizzante dell'azione futurista, coniugandole entrambe, con ricercata disarmonia, all'interno di costrutti narrativi teatralizzati nei quali i protagonisti, volti noti dalle volumetriche masse statuarie, figlie di una cultura popolare, multimediale e panottica del guardare e dell'essere guardati, si muovono con fierezza perdendo loro malgrado consistenza corporea fino a divenire sottili allegorie. Xante Battaglia da vita ad un microcosmo linguistico a tratti iconoclasta, per quanto fortemente fondato sull’immagine e sulla sua commercializzazione iconica, in bilico tra poetiche surrealiste e dadaiste, grazie alle quali l’oggetto popolare, qualunque sia la sua natura o la sua provenienza, bassa o aulica, diventa feticcio artistico, demistificato dal passaggio da soggetto in oggetto che traduce la perdita inarrestabile di identità culturale, in favore di altri ideali dei quali l'artista è stato e sarà negli anni testimone. Il riconosciuto talento comunicativo unito ad una capacità di lettura critica del proprio e del nostro presente, inserito con tempismo nella continuità del prima e del dopo della storia, hanno reso Xante Battaglia, al di là del puro ed oggettivo valore artistico, protagonista fortemente autentico della scena culturale del dopoguerra; attraversare, spesso anticipando con acume e intelligenza, le principali correnti avanguardiste del secondo Novecento e sperimentare ogni genere linguistico ed ogni tecnica realizzativa, ha assunto per l'artista il valore di militante denuncia delle incongruenze di una cultura amata ma in visibile disfacimento, così come il prestare il proprio lavoro alla causa di una società dell’arte oggettivamente disgiunta dalla realtà e perciò ipocrita quanto la realtà stessa. Abile narratore di un universo popolare che nasce dai media e nei media muore, Xante Battaglia assolda volti e marchi noti il cui peso sociale è ridimensionato da gesti vigorosi e autoritari, inizialmente pittorici e poi meccanico-concettuali (tagli, cancellazioni, sovrapposizioni di materiali) che sostituiscono alla pochezza dell' effimero la purezza di valori eterni e assoluti attraverso i quali l’artista ribadisce il proprio ruolo narrativo. Senza mettere in posa il mondo Xante Battaglia ha dimostrato e continua a dimostrare la propria lungimiranza e la propria lucidità culturale attraverso un'ubiquità artistica che lo ha reso contestuale ad ogni accadimento, eternamente presente come allogena ma irrinunciabile presenza della nostra contemporaneità non solo artistica e di un pensiero che ambisce a ridivenire forte.

information
Ticket: Ingresso libero
when
from Apr 25, 10 to May 7, 10
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Time: (pick a date)
where
Spazio espositivo Voltolina
Calle della Testa 1
Terraferma
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